Il Castello di Valvasone fu fondato tra il 1252 e il 1292 per ordine del Patriarca di Aquileia Gregorio di Montelongo. L’attuale edificio, che presenta evidenti lavori eseguiti in epoche diverse, risale al 1518 ed è circondato da un profondo fossato e dall’antica cinta muraria.
All’interno del castello, al pianterreno, è possibile ammirare uno dei rarissimi esempi di teatrino settecentesco privato esistenti sul territorio nazionale. Il teatrino è stato eretto all’inizio dell’ottocento e si presenta con una file di palchetti in legno finemente scolpiti, dei quali il centrale riservato ai membri della famiglia comitale. Negli anni trenta è stato privato del palcoscenico, venduto dai conti di Valvasone sul mercato d’antiquariato.
Nel marzo del 2006, grazie ai recenti interventi di restauro, in una sala adiacente al teatrino sono venute alla luce le decorazioni dei soffitti lignei ed alcuni affreschi decorativi del Quattrocento. Sotto di essi, su una delle pareti, nascosta sotto il primo strato dipinto, è stata rinvenuta una porzione di circa 20 metri quadrati di affreschi del Trecento particolarmente rari per il soggetto profano riprodotto. In questi affreschi si narrano anche vicende tuttora enigmatiche, come per esempio la scena dell’asino sul trono che insegna l’abecedario al lupo grigio, simbolo di Valvasone, il quale, girando la testa, mostra di non gradire.
Il castello, che ora è monumento nazionale, ebbe l’onore di ospitare, oltre a Napoleone Bonaparte, altri personaggi illustri: nel 1409 vi ebbe accoglienza il papa Gregorio XII di ritorno dal Concilio di Cividale e il 12 marzo 1782 vi sostò il papa Pio VI che si recava a Vienna.